Veleni, proteste, rivalità storiche e clamorosi colpi di mercato: quando la Juventus e la Fiorentina si scambiano campioni, il campo da gioco non è più l’unico teatro della battaglia.
Il calciomercato ha il potere di trasformare anche le rivalità più accese in accordi strategici, se l’obiettivo comune è rafforzarsi e tenere d’occhio il bilancio. Chi compra e chi vende passa in secondo piano: ciò che conta è il risultato. Ma provate a spiegarlo ai tifosi viola, che lo scorso agosto hanno visto Nico González prendere la strada per Torino. La contestazione, inevitabile, è arrivata con tempismo chirurgico: uno striscione esposto in curva ha gridato tutto il disappunto di una piazza ferita. Ma, polemiche a parte, il trasferimento era già realtà.
E quello di González è solo l’ultimo episodio di una lunga storia di passaggi dalla Fiorentina alla Juventus, con ben 11 trasferimenti registrati dal 2000 a oggi.
Dalla Fiorentina alla Juventus: 220 milioni in 25 anni di colpi da capogiro
In un quarto di secolo, la Juventus ha versato nelle casse viola la bellezza di oltre 220 milioni di euro per assicurarsi 11 giocatori di prim’ordine. Una cifra astronomica che ha spesso visto i bianconeri protagonisti di alcune delle cessioni più remunerative nella storia della Fiorentina.
Non è un caso che nella top 5 delle operazioni più ricche della Viola figurino ben quattro nomi finiti alla Juventus: Vlahovic, Chiesa, Bernardeschi e, appunto, Nico González. Ogni passaggio ha lasciato cicatrici profonde nel cuore dei tifosi viola: dal “traditore” Vlahovic, accolto al Franchi con una scenografica coreografia dantesca e migliaia di fischietti, al “caso Chiesa”, fino all’addio di Bernardeschi, contestato aspramente.
Per González, invece, le proteste si sono concentrate sulla proprietà, con lo striscione che recitava: “La vostra ambizione è vendere la nostra passione”.
E come dimenticare lo shock che nel 1990 accompagnò la cessione di Roberto Baggio? I tifosi espressero il loro disappunto con un altro striscione diventato iconico. Eppure, non tutti i trasferimenti hanno avuto questo clamore: nomi come Bojinov, Neto, Moretti, Felipe Melo o persino Chiellini – approdato alla Juve dopo un passaggio iniziale a Firenze – sono stati accolti in modo più pacato.
Dalla Juventus alla Fiorentina: meno spese, ma colpi interessanti
Se da Firenze a Torino si sono mossi campioni pagati a peso d’oro, il flusso inverso è stato decisamente più contenuto: solo 50 milioni spesi complessivamente dalla Fiorentina per 13 giocatori bianconeri.
Il colpo più importante? Moise Kean, autore di 10 gol in 15 partite al suo primo anno in maglia viola, che rappresenta l’investimento più oneroso della Fiorentina dalla Juventus. Tra gli altri nomi spiccano Arthur, Mandragora, Mutu, Balzaretti, Pjaca, Amauri, e andando indietro nel tempo, calciatori come Zanetti, Miccoli, Maresca (ora allenatore del Chelsea), Blasi, Almiron e Marchionni.
In questa rivalità infinita, ogni affare alimenta il mito di una sfida che non si gioca mai solo sul campo.